La mobilità in città diventa sostenibile: people counting e tecnologie integrate per garantire piú sicurezza e meno inquinamento
Abstract
La mobilità sostenibile non è più solo una “alternativa” ma una delle sfide cruciali dei prossimi anni all’interno di centri urbani che cambiano volto per rispondere di più e meglio alle esigenze dei cittadini-utenti, diventando tecnologici e resilienti. Parliamo di quelle che Municipia - Gruppo Engineering definisce le Augmented Cities, vale a dire una visione digitale e aumentata delle città al fine di consentire una gestione in grado di garantire a tutti il diritto di viverle, facendo fronte ad emergenze e criticità.
Ne abbiamo avuto una chiara dimostrazione con l’emergenza Coronavirus e il conseguente lockdown, quando è stata ancora più chiara a tutti la stretta correlazione tra la salute delle persone e l’ambiente che ci circonda. Un esempio? La riduzione dell’inquinamento proprio in quel periodo, evidenziato da "MobilitAria 2020", lo studio annuale di Kyoto Club e Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che registra soprattutto un crollo del biossido di azoto (NO2). Una inversione di tendenza tutt’altro che banale e scontata, ma un effetto che si poteva e si può ottenere se le città fossero resilienti.
La fotografia che abbiamo davanti quindi ci deve far riflettere, ma soprattutto deve spingerci ad agire subito, perché “ripartenza” non significhi “ritorno al passato”, ma avere la forza di posizionarsi su un nuovo presente. Non è un caso che il Ministero dello Sviluppo Economico e l’AgID, partendo da un’analisi dei fabbisogni di innovazione dei principali centri urbani (dal problema del traffico all’inquinamento, passando per la vivibilità dei centri storici fino alla fruibilità dei distretti industriali), siano intervenuti per creare nuove sinergie e avviare progetti e soluzioni capaci di migliorare concretamente la mobilità e la logistica delle città che nasceranno dalla partnership fra pubblico e privato, cogliendo anche le opportunità offerte dal partenariato pubblico-privato e dal project financing.
Guardiamo alla quotidianità. Secondo il Global Traffic Scorecard di Inrix, nel 2019 Roma è la 6a città al mondo per traffico, mentre in Italia le prime cinque città per ore perse nel traffico sono Roma, Palermo, Torino, Milano, Bari, con un range di ore perse che va dalle 82 ore di Bari alle 166 ore di Roma e una media per le città della top 5 di 121 ore, mentre la media sulle prime 10 città italiane è 97 ore. Tempo perso che potrebbe essere ridotto e impiegato per fare ben altro e invece viene sprecato alla ricerca di un parcheggio o fermi nel traffico.
Dall’altro lato, abbiamo le varie Amministrazioni che fanno, appunto, i conti con la qualità dell’aria, i blocchi del traffico, la sicurezza stradale.
Come ripianificare allora i sistemi di mobilità in modo razionale, efficiente e sostenibile, avendo però ben chiari i risvolti economici, ambientali e sociali sul territorio?
Una domanda che assume un significato completamente nuovo alla luce anche delle esigenze emerse con la pandemia COVID-19, dato che gli esperti prevedono un aumento dell’uso del mezzo privato sia per via del distanziamento sui mezzi pubblici sia per la maggiore sicurezza sanitaria che il mezzo privato garantisce . Adesso bisogna tenere conto della capienza delle strade e dei parcheggi delle città che, già pre-Covid, era limitata: e questo obbliga a pensare a modelli di gestione per ottimizzare l’uso del veicolo privato, con l’obiettivo di ridurre il più possibile il tasso di incidentalità stradale oltre ai ben noti livelli di inquinamento, soprattutto in alcune zone del Paese. In altre parole sì agli spostamenti, ma in sicurezza e tutelando in primis la salute delle persone.
Proposta
La proposta è utilizzare soluzioni tecnologiche già disponibili, ma ancora mai utilizzate a questo scopo, per implementare una soluzione pubblica di Proactive Car Pooling in grado di certificare la condivisione (volutamente sottolineato) del veicolo privato con altre persone (ad iniziare dai familiari) così da invertire il trend - in calo - del coefficiente di riempimento medio dei veicoli in Italia (a fine 2019 pari a solo 1,36 fatto.
Grazie all’integrazione di più tecnologie è possibile avere il tracciamento dello spostamento dei veicoli nell’assoluto rispetto della privacy, ottenere la certificazione anonimizzata del numero dei viaggiatori a bordo del veicolo e gestire la sicurezza e il tracciamento solo nel “perimetro urbano”. Inoltre si possono anche implementare schemi di mobilità dinamici per ottenere la tanto desiderata regolamentazione dinamica di accesso, transito e sosta di ogni singolo veicolo in base a dei parametri ben definiti: ottimizzazione della capacità stradale, condizioni ambientali, condivisione del veicolo certificato da una On Board Unit (OBU) (ad esempio partire dall’aumento delle persone trasportate per arrivare ad una eventuale riduzione delle tariffe), integrazione con le piattaforme dei Mobility Manager aziendali o pubbliche, intelligenza artificiale per analisi near real time e predittiva dei fenomeni trasportistici e viabilistici.
Questa proposta è un un tassello importante che si inserisce in un quadro generale più ampio e complesso che richiede anche regolamenti di accesso, transito e sosta per tutti i mezzi e le categorie di utenza, una gestione efficiente del trasporto pubblico cittadino, dei veicoli commerciali, oltre ad una giusta attenzione nei confronti della mobilità alternativa (pensiamo al car e bike sharing o alla mobilità elettrica, solo per citarne alcuni).
L’emergenza sanitaria vissuta ha dunque solo accelerato un processo di cambiamento che ormai è improcrastinabile e già in atto in altri Paesi e che deve portare verso una gestione eco-sostenibile ed eco-efficiente dell’intera mobilità urbana, in linea anche con l’Agenda 2030. Una sfida che deve essere vinta sfruttando al meglio il potenziale offerto dalle nuove tecnologie, così come l’integrazione con i sistemi IoT e le reti di comunicazione più evolute, come il 5G che proprio sul tema del Proactive Car Pooling può fare la differenza. Mezzi e persone, infatti, sono sempre più interconnessi e questo implica una produzione di dati che possono essere impiegati per monitorare e gestire i flussi, ottimizzare gli spostamenti, effettuare richieste, realizzare pagamenti e verifiche semplicemente con il proprio smartphone, migliorando così la vita dei cittadini con pochi semplici gesti. In altre parole, è possibile agire contemporaneamente su due fronti fondamentali dal punto di vista del governo di una città: a supporto della pianificazione della mobilità urbana e a scopo proattivo e predittivo. A titolo di esempio si pensi ai sensori che indicano gli stalli disponibili evitando così la ricerca affannosa di un parcheggio o il controllo puntuale del carico/scarico merci o ancora gli ingressi nella ZTL: ed è proprio questo il punto di svolta in termini di efficacia ed efficienza dei servizi offerti.
Questa proposta si traduce anche in efficienze finanziarie per la Pubblica Amministrazione locale, che può reinvestirli sul territorio e nel campo della sicurezza stradale, come è avvenuto per esempio a Napoli, la cui civica amministrazione ha semplificato la gestione della mobilità e della sosta (digitalizzandola) grazie ad una piattaforma unica, in Cloud, che consente l'integrazione di tecnologie hardware e software per agevolare la gestione dei processi e dei servizi. Una buona pratica italiana che compete con le grandi realtà europee.
La gestione intelligente della mobilità urbana ha degli effetti positivi anche sull’economia locale in un momento storico particolare, come quello che viviamo, in cui ogni sforzo da parte di politici e Amministratori deve essere teso al potenziamento dei servizi, al benessere delle persone e al sostegno delle imprese di ogni dimensione. Basti pensare agli esercizi commerciali, che possono usufruire dei benefici derivati dalla riduzione del traffico legato al semplice attraversamento, senza sosta e senza shopping o consumazioni, di determinate zone.
Un circolo virtuoso per chi vive la città, per chi investe e per chi la governa. Imparare la lezione rispetto ai mesi dell’emergenza e del lockdown significa anche questo: cogliere le opportunità del cambiamento e realizzare davvero delle città in cui siamo felici di vivere, dove prendere l’auto o lo scooter e uscire non vuol dire subire lo stress del traffico; dove il territorio e le persone riescono davvero a trarre dei benefici da un impiego “intelligente” della tecnologia.
Analisi SWOT
FATTORI INTERNI |
|
PUNTI DI FORZA |
PUNTI DI DEBOLEZZA |
Forti competenze industriali nazionali nel mercato ITS - Intelligent Transportation System. Piano 5G perfettamente integrabile. |
La mobilità italiana è frammentata fra due competenze: MIT - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Comuni. Nonostante la soluzione proposta possa garantire il totale anonimato, nonostante la maggioranza dei cittadini utilizzi quotidianamente device (smartphone, weareable, On Board Unit assicurative, carte di credito, ecc) che tracciano i nostri comportamenti, ogni nostro comportamento, resta una diffusa resistenza nei decisori pubblici ad adottare soluzioni di tracking digitale che possano scatenare attriti sociali. |
|
|
FATTORI ESTERNI |
|
OPPORTUNITÀ |
MINACCE |
Unicità internazionale di una soluzione di Proactive Car Pooling. Mantenimento della leadership nazionale nel mercato ITS e nella valorizzazione dell’infrastruttura 5G. Recupero leadership nei mercati internazionali. Riduzione dell’utilizzo dei veicoli privati. Aumento del numero di passeggeri per Km percorsi fatto Riduzione dell’inquinamento. Aumento della bellezza delle città oggi infrastrutturate con tecnologie invasive e urbanisticamente inestetiche (telecamere, ZTL) |
Non individuazione di Enti locali motivati a sperimentare la proposta. |